Cannabis goes legal in Switzerland for a scientific project

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Credit: Areaonline.ch

I published an article on the Swiss-Italian magazine Area on the amazing story of an experiment that might soon make Cannabis legal in Switzerland. The project was first born in Geneva, issued of a group putting around the table most of the political parties to exchange views about the bigger picture of security issues. The discussions went on and landed to the bold proposal of legalising Cannabis – starting over with a scientific project offering several modules, aiming at different consumers’ populations, that shall start in 2017 in two cities (Bern and Zürich) and two cantons (Basel City and Geneva). The group president is a sociologist, Geneva University associate professor Sandro Cattacin and the project managed to bring the national discussion from a conflict between opposed ideologies to a pragmatic approach that puts together public health, crime repression and society development. Read the article, in Italian.

Quando sembrava archiviata da una sequela di fallimenti in Parlamento e alle urne, la depenalizzazione della cannabis torna alla ribalta nazionale e rischia di diventare realtà già nel 2017 in quattro città svizzere. Il piccolo miracolo sta avvenendo grazie ad un progetto che ha preso le mosse a Ginevra nel 2012. Dai ragionamenti del “Gruppo di riflessione interpartitico cantonale” presieduto dal sociologo Sandro Cattacin è nata un’iniziativa sperimentale che sta conquistando il paese, e che ha spostato il baricentro dalla discussione dalla contrapposizione ideologica ad un atteggiamento pragmatico. Sandro Cattacin racconta ad area: «Abbiamo approfittato di un cambiamento di clima nei confronti della droga in generale e della cannabis in particolare, un vento che viene dagli Stati Uniti, dalla Spagna e dall’Uruguay e che sta spazzando via tanti pregiudizi. Dal conflitto fra moralisti e fumatori, siamo passati ad una discussione tra esperti sulla salute pubblica e la criminalità indotta, sulle soluzioni a problemi reali e gli introiti per il fisco». Le riflessioni avviate sul lago Lemano sono diventate di dominio pubblico mentre a Berna avveniva un cambiamento storico: dall’ottobre 2013 in Svizzera il possesso di una quantità fino a 10 grammi di marijuana e derivati è considerato consumo personale e punito con una multa di cento franchi. Il Parlamento ha preso atto dei numeri che la Commissione federale sulle droghe da anni impugna per suggerire che si esca dalla logica proibizionista sulla cannabis. In Svizzera si stima fumi fra il 6,2 e l’8,5 per cento della popolazione: circa mezzo milione di persone. Un consumo ritenuto nella maggioranza dei casi non problematico, perché chi si fa le canne difficilmente delinque, più che aggressivo diventa un po’ rimbambito, e se non ci sono dati solidi su cosa succede se ti metti al volante dopo aver fumato, sappiamo che in genere la sostanza non distrugge esistenze, né impedisce l’inserimento professionale e sociale.
E se sette litri di alcol possono uccidere, per suicidarsi con la cannabis ci vorrebbero mille spinelli, roba da morire disidratati. Mentre alla repressione del traffico di droga, anche leggera, destiniamo milioni: tre quarti dei fermi di polizia sono legati agli stupefacenti e il 90 per cento delle risorse viene investito per reprimere il consumo, non lo spaccio. Il gruppo ginevrino è partito da una proposta ispirata ai Cannabis Club spagnoli, dove… Continua a leggere su Area